La terapia cognitivo-comportamentale (
Uno spazio di incontro e riflessione per tutti coloro interessati allo spettro autistico
Saturday, 27 May 2017
Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT) e autismo
Cosa è la terapia cognitivo comportamentale?
La terapia cognitivo-comportamentale ( Cognitive Behavioural Therapy - CBT) è un tipo di terapia psicologica molto affermata e utilizzata a livello internazionale. Ha la più vasta e robusta base scientifica: una moltitudine di studi ha dimostrato la sua efficacia nel trattamento di disturbi di ansia e dell'umore in percentuali significative di persone, dimostrandosi in vari casi ugualmente o più efficace dell'uso di farmaci¹. In Inghilterra è tipicamente il trattamento di prima scelta offerto dalla sanità pubblica per la maggior parte dei problemi psicologici.
La terapia cognitivo-comportamentale (
Questo tipo di terapia si basa su dei principi molto semplici. Una delle idee "cardine" è che esista un forte collegamento tra le seguenti componenti:
- I nostri pensieri ricorrenti ("Thoughts"), ovvero ogni idea o ragionamento "verbale" che ci passa per la mente - per esempio: "Sono un fallimento" o "Non ci riuscirò mai". Rappresentano come interpretiamo la nostra realtà quotidiana - Le nostre emozioni ("Feelings") - per esempio, la tristezza o l'ansia - Le nostre sensazioni fisiologiche ("Body")- per esempio, la letargia o il batticuore - I nostri comportamenti, ("
Secondo la CBT, i nostri pensieri, emozioni, sensazioni fisiche, e comportamenti si influenzano costantemente a vicenda. Quando questi hanno principalmente una connotazione negativa (come negli esempi dati sopra), iniziano i problemi, E' come se si creassero dei "circoli viziosi", in cui la persona rimane "bloccata" rimanendo prigioniera di uno stato di tristezza o ansia frequente o cronico. Pensate alle quattro componenti descritte sopra come i diversi ingranaggi di un orologio - questi sono tutti inter-dipendenti e appena uno si guasta, l'intero orologio smette di funzionare. Qual è la soluzione? Secondo la CBT, per riuscire a sentirci meglio, è necessario "rompere" i propri "circoli viziosi" in cui si è rimasti incastrati, lavorando sulle singole componenti.
Immagine tratta da: Pinterest |
La CBT tende ad avere una breve durata (tipicamente da un minimo di 6 a un massimo di 20 sessioni da circa 50 minuti/un'ora l'una) ed è una terapia molto concentrata sul presente (anziche' sul passato), e "pratica", poiche' richiede la partecipazione attiva del'individuo nel generare e sperimentare soluzioni per i propri problemi (ovviamente con la guida e il supporto del terapeuta). Non aspettatevi di passare ore ed ore sul divano a parlare della vostra infanzia come si osserva spesso nei film! Le sessioni di CBT tendono ad essere molto strutturate e pragmatiche, poichè si concentrano spesso sull'imparare e sperimentare tecniche pratiche. Uno dei principali scopi della CBT è che il paziente termini il corso di terapia avendo acquisito una serie di strategie che lo rendano il "terapeuta di se stesso"..
La CBT e l'autismo Nei paesi anglosassoni, o per lo meno nella zona in cui vivo io, la CBT viene spesso offerta anche all'interno di servizi specializzati in supportare persone con autismo, sia bambini sia adulti. Sia chiaro: lo scopo della terapia CBT non è quello di far "guarire" dall'autismo, ma di supportare le persone a provare a vedere situazioni da una prospettiva diversa, ed equipaggiarle con nuove strategie per affrontare i problemi quotidiani e sentimenti negativi come la tristezza o l'ansia . Al momento solo un limitato numero di studi è stato condotto allo scopo di valutare l'efficacia della CBT (circa una dozzina). I risultati ottenuti finora però sono promettenti, e suggeriscono che la terapia CBT, con le appropriate modifiche e se condotta da terapeuti ben formati, può risultare particolarmente efficace nella riduzione dell'ansia (se siete interessati a leggere una recente review degli studi disponibili, vi consiglio di leggere questo articolo²)
Nei prossimi posts descriverò alcune delle tecniche principali usate in CBT - si tratta di strategie relativamente semplici ma spero che alcuni possano trovarle utili, per se stessi o i propri cari! Nel frattempo, se siete interessati ad approfondire l'argomento, potreste consultare i link qui sotto (purtroppo in inglese, ma sono felice di dare una mano a tradurre per chi avesse bisogno):
http://www.therapistaid.com/
Image from: therapistaid.com |
¹ Hoffman et al, Cognit Ther Res. 2012 Oct 1; 36(5): 427–440. ² Danial & Wood J Dev Behav Pediatr. 2013 Nov-Dec;34(9):702-15.
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