Friday 19 September 2014

Come stabilire un corretto contatto oculare con gli altri

L'"eye contact", ovvero il contatto oculare con gli altri, spesso può rappresentare una grossa difficoltà per i bambini o gli adulti con autismo.

Questi sono alcuni dei problemi più frequenti che alcuni dei ragazzi autistici che ho conosciuto mi hanno detto di avere per quanto riguarda il contatto visivo:
- Si dimenticano di stabilirlo
- Trovano difficile "calibrarlo", per esempio: quanto a lungo dovrebbero guardare negli occhi qualcuno prima di distogliere lo sguardo? 
- Li fa sentire a disagio, in particolare con le persone che non conoscono particolarmente bene
- Non lo sentono necessario
Ho raccolto di seguito un po' di consigli utili per aiutare le persone con autismo a migliorare il proprio contatto visivo, qualora lo desiderino:

- Il primo consiglio è una tecnica che usa un ragazzo autistico che conosco. Quando l'ho incontrato, sono rimasta stupita dall'appropriatezza del suo contatto visivo. Mi ha poi rivelato che in realtà guardare le persone negli occhi  lo mette estremamente a disagio, e lui non lo fa affatto! Bensì, focalizza la sua attenzione nello spazio tra gli occhi del suo interlocutore, quello proprio alla cima del naso, per intenderci. In questo modo lui si sente molto più a suo agio, e vi assicuro che la differenza col guardare diretto negli occhi è difficile da notare.

- Se uno dei vostri problemi è che vi dimenticate di stabilire un contatto oculare, chiedete a qualcuno di vostra fiducia (per esempio, un genitore, il partner, un amico etc.) di ricordarvi di farlo ogni volta che nota che ve lo siete dimenticato. Col tempo, diventerà automatico, o quasi.
Se si tratta di vostro figlio o di un vostro alunno, cercate di farglielo notare con gentilezza, evitando di porre troppa pressione su di lui. Ricordate che per una persona autistica il contatto oculare può essere una esperienza poco gradevole, e che farlo potrebbe richiedere più sforzo per lui che per gli altri bambini.

- Cercate di calibrare la durata. Il contatto oculare non dovrebbe essere né troppo breve né troppo prolungato, e le stesso vale per le sue pause. Purtroppo, però, è difficile se non impossibile quantificare numericamente quanto tempo dovrebbe durare esattamente, in quanto questo dipende da innumerevoli fattori, che spaziano dall'identità dell'interlocutore, al contesto, all'argomento, e così via. Qualcuno suggerisce che quando si sta interagendo con una sola persona, un contatto oculare della durata tra i 6 e i 20 secondi dovrebbe risultare come piuttosto naturale, mentre in una situazione di gruppo 2/3 secondi sono sufficienti, in quanto c'è la necessità di spostare il proprio sguardo sulle altre persone. Questi però non sono dati empirici e quindi vanno presi solo come parametri guida.

- Se trovate il contatto oculare sgradevole, o non vi sentiti sicuri riguardo a quanto dovrebbe durare prima di volgere lo sguardo altrove, potete  optare per un compromesso. Stabilite un contatto ogni qualvolta che voi o il vostro interlocutore iniziate un frase, in modo tale da rassicurare l'altra persona del fatto che stiate seguendo la conversazione. Cercate di mantenerlo per almeno paio di secondi, e poi spostate lo sguardo. Dopo un altro paio di secondi, provate a ristabilirlo per poi spostarlo poco dopo, e così via. Può essere una buona ed efficace via di mezzo.

- Le persone tendono a notare di più l'assenza di contatto oculare quando esse stanno parlando, anziché il contrario. Quindi, se stabilire un contatto vi risulta difficile o sgradevole, cercate di sforzarvi principalmente quando il vostro interlocutore sta parlando, e rilassatevi di più quando invece tocca a voi. 

- Se siete insieme ad un'altra persona, ma non state interagendoevitate di cercare di stabilire un contatto oculare.  Se questa persona infatti si accorgesse che le state guardando, potrebbe sentirsi in imbarazzo e non capire perché lo state facendo.

- Se si tratta di vostro figlio o di un alunno, provate a spiegargli l'importanza del contatto oculare usando delle storie socialiQui il mio post su come creare storie sociali.

- Siate onesti. Nonostante il contatto oculare sia ritenuta un comportamento importante nelle interazioni sociali della nostra società, ricordatevi che sta solo a voi decidere se volete cercare di compiere questo sforzo o meno, e che il contenuto di ciò che avete da dire dovrebbe essere di gran lunga più importante della vostra abilità di mantenere lo sguardo su qualcun'altro. Se perciò vi trovate in una situazione in cui non potete, riuscite o volete stabilire un contatto visivo, ma ritenete che ci si aspetti che lo facciate, provate semplicemente ad essere onesti. Questo non significa che dobbiate spiegare a 
che avete l'autismo; semplicemente, fate presente al vostro interlocutore che se state mostrando poco contatto visivo non è perché non siete interessati a lui o a quello che ha da dire, ma semplicemente perché a volte vi aiuta a concentrarvi meglio.

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